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Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo II.djvu/345

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LIBRO PRIMO 319

e Giustino; regnando tuttavia Giustiniano, erede e nipote dell’ultimo, si riaccese la guerra come esporrò a suo tempo1. Il barbaro poco dopo mancando ai vivi per estrema vecchiezza testò il regno al primogenito de’ figli, ordinando che tutta la posterità gli si dovesse in ciò conformare: e’ governò Cartagine, alla testa dei Vandali, anni trentanove.


CAPO VIII.

Onorico persecutore dei cristiani; ed i Maurusii padroni dei monte Aurasio. — Gondamondo successor d’Onorico affligge anch’egli i seguaci di Cristo. — Il fratello Trasamondo cambia le forme della persecuzione, e sposa Amalafrida sorella di Teodorico re de’ Goti. — Gabaone, re dei Maurusii volendo riparare le profanazioni dei Vandali muove lor contro e li sconfigge.


I. Onorico, il maggior de’ fratelli morto Genzone, successe al padre nel regno, ed i Maurusii allora, tranquillissimi per lo innanzi paventando Gizerico, fecero grandi mali ai Vandali riportandone anch’egli in buon dato. Il nuovo re fu peggiore di tutti i suoi antenati nelle inumanità verso i cristiani, ad ogni patto e con ogni maniera di supplizii costringendoli ad abbracciare le dottrine d’Ario; a molti di loro faceva strappare la lingua, e di queste vittime coll’impedita favella avveno ancora a’ miei dì in Bizanzio; a tale gastigo nondimeno soggiacevano unicamente coloro, i quali sapevoli di sue

  1. V. il cap. 10 e seg. di questo libro.