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LIBRO PRIMO | 9 |
II. Sotto a quel tempo i Gotti di stanza, con imperiale permesso, nella Tracia e capitanati dal patrizio e consolare Teuderico ribellarono dai Romani. Ma Zenone Augusto sapendo trarre ottimo partito dall’accaduto indusse il duce loro a venire in Italia, ov’e’ portando le armi contro Odoacre procurerebbe a sè stesso ed ai Gotti l’imperio occidentale, addicendoglisi vie meglio, come senatore in ispecie, il discacciare un tiranno, ed il costitursi re dei Romani e di tutta la penisola, che non il guerreggiare con suo grave pericolo Giustiniano; ed il ribello careggiato un tale consiglio batte la proposta via con sua gente e con molte carra piene di fanciulletti, di donne e di tutta la suppellettile, quanta poteane ognuno condurre seco. Pervenuti costoro al seno Ionico, nè avendo mezzo di valicarlo per mancanza di navilio, girarongli all’intorno calcando le terre dei Taulanzj1 e degli altri abitatori di que’ lidi. Fattesi in questa le truppe d’Odoacre ad affrontarli, e dopo molti combattimenti sbaragliate, ripararono col duce loro in Ravenna, e ne’ vicini fortissimi luoghi, che poi, cinti d’assedio, in molto numero ed in varie fogge, come la ventura di ciascheduno si volle, furono espugnati: Cesena tuttavia, castello a trecento stadj da Ravenna, e Ravenna stessa, ov’era Odoacre, non poteronsi vincere con la forza, nè averle a patti.