Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/520

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510 GUERRE GOTTICHE

della regione opponendosi agli assalimenti de’ vicini barbari.

II. Due mila degli Unni vinti in campo dagli Uturguri fuggendo unitamente alle mogli ed alla prole ripararono su quel de’ Romani: altri dei loro duci era Sinnio, il quale molto prima guerreggiato avea nell’Affrica sotto Belisario contra Gelimero ed i Vandali. Giustiniano Augusto vedutili supplichevoli offrirgli i loro servigi benignissimamente li accolse, e ordinò che si rimanessero di stanza nella Tracia. Sandilo re degli Uturguri a cotal nuova montò in furore, e pieno di sdegno considerando che queglino stessi della sua schiatta da lui cacciati dalle patrie sedi per gastigarli delle ingiurie fatte ai Romani, ora, in amicizia con essi e donati di terra, si viveano molto più agiatamente di prima, spedì all’imperatore ambasceria rimproverandogli l’operato, ma non l’accompagnò con iscritto essendo gli Unni anche al dì d’oggi affatto ignari d’ogni maniera di letteratura, non volendo tampoco udirne il nome, e ben contrarj che i proprii fanciulli nell’apparare a leggere e scrivere consumino gli anni. Que’ messi adunque giusta la propria consuetudine doveano ripetere a memoria i comandamenti ricevuti; al qual uopo fattisi alla imperiale presenza gli dissero a voce quanto re Sandilo significargli potea col mezzo di lettera: «Una volta, essendo fanciullo, apparai tal proverbio che era portato nelle bocche di tutti, ed eccone le parole se ben mi ricorda; il lupo, fiero animale, potrà sì mutare il pelo non l’indole sua, opponendosi natura a questo cambiamento. Io San-