Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/608

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598 INDICE.


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Lettera di Belisario a Totila per distorlo dallo sterminio di Roma. Il re ne abbandona le mura quasi spoglie di abitatori. Giovanni passa ad Idrunte. A Tulliano vien meno ogni soccorso. |||
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Capo XXIII. |||
Marciano ricupera Spoleto all’imperatore. — Belisario in Roma. — Giovanni occupa e munisce Taranto. — Totila, in possesso dell’Acherontide, calca la via di Ravenna |||
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— XXIV. |||
Belisario occupa e munisce Roma. — Valorosamente rispinge Totila. — I Gotti rimprocciano di temerità il re loro, e si fanno al Tevere |||
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— XXV. |||
Totila esorta l’esercito all’assedio di Perugia, e adopera scolparsi delle sue disgraziate imprese |||
   » 369
— XXVI. |||
Imprevista battaglia sotto Capua tra imperiali e Gotti; rotta degli ultimi. — Giovanni fa libere le romane matrone rilegate in Capua. — Totila ne’ Lucani di notte tempo assale e mette in fuga Giovanni. Morte di Gilacio armeno |||
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— XXVII. |||
Imperiali truppe in Italia. Temerarietà di Vero duce degli Eruli. Valeriano manda trecento suoi militi a Giovanni. — Belisario per la via di Taranto. Derivazione del nome Scilleo, ed origine di quelli, Cinocefali e Licocranite, dati ad alcune genti |||
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— XXVIII. |||
Belisario navigando alla volta di Taranto sopraffatto da tempesta apporta a Crotone — Avuti in prima buoni servigj dalle truppe, quindi pessimi, tutto trepidante passa in Sicilia con Antonina sua donna |||
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