Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/609

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INDICE. 599


Capo XXIX. |||
L’Illirio messo a ferro e fuoco dagli Sclabeni. Tremuoti. Straordinaria inondazione del Nilo. — Presa d’un cetaceo nomato Porfirione. — Totila assedia il castello Rosciano |||
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— XXX. |||
Mandata d’imperiali fanti nella Sicilia. Valeriano raggiugne Belisario. Antonina sulla via di Bizanzio. Morte di Teodora Augusta. Patteggiamento del presidio Rusciano con Totila: Conone spento a Roma dalle truppe. — Unione di Belisario e Giovanni per soccorrere Rusciano; respinti dai Gotti; lor nuovi tentativi. — Totila in possesso del castello; sua crudeltà verso Calazare. Antonina ottiene da Augusto il ritorno del consorte |||
   » 385
— XXXI. |||
Primi segni di congiura contro Giustiniano. Artabano di ritorno dall’Africa, preso di Proietta imperiale nipote, vien costretto a riunirsi alla ripudiata donna. Suo corruccio per le nozze di lei, che ama, con Giovanni figlio di Pompeo. — Germano, altro imperial nipote ed erede del fratello Boraide, dallo zio molestato |||
   » 389
— XXXII. |||
Arsace punito dall’imperatore congiuragli contro unitamente ad Artabano. Disvela i suoi pensieri a Caranange ed a Giustino di Germano. — Questi appalesa il segreto al padre, il padre a Marcello. — Leonzio ascolta di soppiatto le parole di Caranange, e riportale a Marcello, il quale ne avverte Giustiniano. — I congiurati posti in carcere manifestano il tradimento. Giudizio. Mar- |||
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