Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/610

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cello ottimo patrocinatore. Germano in grave pericolo. Gastigo de’ rei |||
 Pag. 392
Capo XXXIII. |||
L’occidentale imperio in mano de’ barbari. Giustiniano accorda ai Franchi il possesso della Gallia abbandonata dai Gotti. De’ barbari, i soli re Franchi batton moneta colla propria effigie. — Affari dei Gepidi, Longobardi ed Eruli |||
   » 398
— XXXIV. |||
Nata discordia tra’ Gepidi e Longobardi ambo procacciansi con ambasceria la protezione di Giustiniano. — Questi manda aiuti ai Longobardi. Riconciliazione dei prefati barbari |||
   » 401
— XXXV. |||
Disonorato ritorno di Belisario dall’Italia. Presagio delle sue prosperità. — Papa Vigilio sollecita l’imperatore alla ricuperazione del suolo italiano. Giustiniano tutto immerso nelle religiose controversie. Longobardi. — Perfidia e prosperi eventi d’Ilaufo |||
   » 408
— XXXVI. |||
Roma assediata dai Gotti; perplessità di Giustiniano. — Gli Isauri tradiscono la città al nemico. — Paolo nella mole di Adriano resiste valorosamente. Il re perdona alla città vinta |||
   » 412
— XXXVII. |||
Il re de’ Franchi rifiuta le nozze di sua figlia con Totila. Questi racconcia Roma, e fonda il regno. Assedia, non potendo ottener pace da Giustiniano, Cemtumcelle ed il castello Regino. Occupa Taranto ed Arimini. — Instabilità d’Augusto. Strage di Vero |||
   » 416
— XXXVIII. |||
Gli Sclabeni valicano l’Istro e l’Ebro, battono le romane truppe, inveiscono contro Asbade ed espugnano la città di Topero. — Somma crudeltà loro |||
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