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Pagina:Opere scelte di Ugo Foscolo I.djvu/30

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XXIX

strò egli che avrebbe potuto mietere una nobile palma anche in questo arringo, se si fosse con più ardente brama applicato alla drammatica poesia.

Intorno al 1800 furono divulgate le Ultime Lettere di Iacopo Ortis; lavoro che ben presto si trovò nelle mani e nella bocca di tutti. Molta analogia ha questo libro col notissimo di Göeth, il Werther, non però tale da muovere all’autore (come parve ad alcuni) denunzia di plagio. Imperocchè, salve poche situazioni e lo scioglimento, non si può nel fondo trovare fra que’ due lavori conformità veruna di cose1.

Nel 1802 convocati a Lione i così detti Comizi della Repubblica Cisalpina, fu addossato al Foscolo il carico d’indirizzare al primo console Bonaparte un’orazione toccante l’oggetto di quell’assemblea. Di che si alleggerì egli con franca ed onorabile maniera: e se le verità gran-

  1. Fra le tante edizioni di questo romanzo la XV eseguita in Svizzera colla data di Londra 1814 sotto la personale assistenza dell’autore è la migliore per aver egli, rispetto allo stile, qua e là corretto alcuni modi che suonavano male, com’egli dice, al suo orecchio toscaneggiante e perchè ha in essa ridotto l’intera lezione al testo della prima edizione rarissima, e la sola attendibile — Vedi la lettera d’Hottingen 20 aprile 1816, nel vol. ii di questa edizione.