Pagina:Opere scelte di Ugo Foscolo I.djvu/86

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l’uomo giacerebbero inerti e mortificate, ed egli privo di mezzi di comunicazione necessari allo stato progressivo di guerra e di società, confonderebbesi con le fiere. Donde è poi risultato che non vi sarebbero società di nazioni senza forza, nè forza senza concordia, nè stabilità di concordia senza leggi convalidate dalla religione, nè lunga utilità di riti e di leggi senza tradizione, nè certezza di tradizione senza simboli dai quali il significato della parola impetrasse lunghissima vita. E poichè l’esperienza delle pesti, de’diluvi, de’vulcani e de’terremoti, fe che i simboli consegnati a’tumuli, a’simulacri ed a’geroglifici fossero trasferiti alle apparenze degli asterismi, noi abbiamo veduta riprodursi dal cielo la religione dei grandi popoli dell’antichità, e fondarsi la teologia politica per mezzo della divinazione e dell’allegoria. Le quali arti esercitate da’principi, da’sacerdoti e da’poeti, diedero origine all’uso ed all’ufficio della letteratura.

IX. Quali siano i principii e i fini eterni dell’universo, a noi mortali non è dato di conoscerli nè d’indagarli: ma gli effetti loro ci si palesano sempre certi, sempre continui: e se possiamo talor querelarcene, troviamo sovente nella nostra esperienza compensi di consolazione. L’umano