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CAPITOLO1
Stampi chi vuole sue prosaccie in rima.
Tu con Lucia gentil leggi sì piano
3Questa, che in altre orecchie non s’imprima
Non so ch’uomo giammai ponesse mano
A una commedia che ribrezzo e riso
6Insiem ti desti contro un mostro umano.
E’ pare che natura abbia diviso
Dalla lepida bella il raccapriccio:
9Abborri Giuda, e ridi di Narciso.
Pur a Natura venne anche il capriccio
Di creare, fra tanti, un animale
12Ch’io ’l guardo, e rido e di paura aggriccio.
Non ride ei già, ma con voce nasale
Scilingua e ghigna s’altri gli contende;
15Di nessun dice bene, e d’ognun male.
- ↑ Questo capitolo stampato non ha guari in Milano in un almanacco con qualche cangiamento, e attribuito a G. Baretti, noi lo abbiamo trovato unito alla cantata che segue, fra gli scritti del Foscolo colla data di Bellosguardo 15 Giugno 1813 e lo pubblichiamo perciò come cosa sua.