Pagina:Opere varie (Manzoni).djvu/253

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atto terzo. 247

Fidente io son, come i soldati il sono;
Ma se cosa or da me chiedete a forza,
Che mi tolga l’amor de’ miei compagni,
Se mi volete separar da quelli,
E a tal ridurmi ch’io non abbia appoggio
Altro che il vostro, mio malgrado il dico,
M’astringerete a dubitar.....

secondo commissario.


                                                  Che dite!


SCENA III.

I PRIGIONIERI, tra i quali PERGOLA figlio, e detti.

il conte.


(ai prigionieri)


O prodi indarno, o sventurati!... A voi
Dunque fortuna è più crudel? Voi soli
Siete alla trista prigionia serbati?

un prigioniero.


Tale, eccelso signor, non era il nostro
Presentimento: allor che a voi dinanzi
Fummo chiamati udir ci parve il messo
Di nostra libertà. Già tutti l’hanno
Ricovrata color che agli altri duci,
Minor di voi, caddero in mano; e noi...

il conte.


Voi, di chi siete prigionier?

il prigioniero.


                                                  Noi fummo
Gli ultimi a render l’armi. In fuga o preso
Già tutto il resto, ancor per pochi istanti
Fu sospesa per noi l’empia fortuna
Della giornata; alfin voi feste il cenno
D’accerchiarci, o signor: soli, non vinti,
Ma reliquie de’ vinti, al drappel vostro...

il conte.


Voi siete quelli? Io son contento, amici,
Di rivedervi; e posso ben far fede
Che pugnaste da prodi: e se tradito
Tanto valor non era, e pari a voi
Sortito aveste un condottier, non era
Piacevol tresca esservi a fronte.