Pagina:Ordini di cavalcare (1571).djvu/194

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da il bacino con queste cose posimi dentro suprale bragie silttl il mlstaccil della giumenta, si che il fumo, che n’ esice, gliele surifca.Ma, se perauuentura non si po tessa hauer e il cuoio di serpe detto} dopo la sopr anonimato, beuanda, le ne appre sierai uri altra tale. Piglia Succo di Titimaglio minore, lncie 4. Acqua disumo terre} oncie 8. .Acetosijui!litico onde 5. E dalle a ber tutti questi liquori, uniti insieme nella quantità mentouata : che 0 col profumo, di cui già parlammo , l cln questa pltilnefacendole sor emerfuori l’embrion morto} lhauerai sai ua. Et clncilsia che nati ipoledrisiogliono alcune uolte diuenire asinatici, 0 bolsi ; & , non potendo la natura de’ corpi loro} per la suuer chia hurnidità, ai-tarsi, e sicacciare ilmale, auuien che facilmente periseano : userai questo bel ri-medio, ritrluato da Giluanni AplUlnil, già maestro di razza di Carlo Magno. Prendi quella pellicella, che nel lor nasi mento portano seco ipoledri, & alcuni chiamano Milza; e, dissalatala} e ridotta in polue, danne a poledri di minore età di sei mesi tanta, quanta può star sepra un denail} in uno} l due sur si di latte. Questa medicina consumerà un certo pannicolo, che si genera nellostoma coloro. Mettono molti medici antichi} e moderni per rimedio uero dell’asima, & per cosia atta alla clnsuruatione della buona habitudine del polmone il pllmln della ullpe, dissaccatlnel flrnl, & mangiato, 0 beuuto in polue. Et, come che essa dicano , giouar ciò agli huomini ; giudico nondimeno chegiouerebbe asu siai anco a bruti. Ma auuertisica quelli, alla cui diligenza siarà commessa il gl-uernl delle razze, di nln sur cauar siangue all’animai, c haurà presu questa poi ue , sinl al mese di Marza, prima che si mandino all’herba ; acciò che dopo l’unì nersal purgamento il particolar purifichi loro il sangue , eglingrassa, fmza cagil narsaperfluità di Immorì.J<lon biasimo tuttauia la sugna di Maggio, per prohibir che gli humlriji quali uannl aumentandl, wn calino alle parti inferiori: & pari mente quella del Settembre, per diuertire, & diuietar quegli humlri, chesuste cominciato ad ine aminarsi allo ingiù . Ma suuelliamo hora di qualche rimedio at to asoegner quei dolori, che dal mangiar ferole }e cosehe fuol molestar le giumen te. Dimostra cotal loro infermità certa balordagine} certo se ordimento} certo furore} certa insiammatione, certa angoseia, che in lor si uede. A che si luuie rà in questa guisa. Prendi Ridice d’imperatrice, luer di Mortella, lib. 1. Di Ridano, lib. 1. di Spiclnardl lib. 3. di Galangà, lib. 1. di Cannella, lncie 3. Acqua uite} onde 3. Vino, lncie 3. Composte queste cose insieme Usurai dissac-car nelsurno, e ridurr alle poi inpolue. Indi daraine a bere alla giumenta in uin bulnl, clnmde, lnc. 1 . & lglil d’lliul.ln. 1. Questapurgatilnesu nellosoatio di i^.hlre non farà effetto, morirà la giumenta sia quattro dì; si come sunte Marco Greco. Il che non nasicerà altronde, che da questa causia ; cioè che la malignità accidentale, da cuisiarannostati estinti} e distrutti i uitali soiriti ha-urà leuata alla medicina la forza. E guarderai di non 11 far cosi siatto rimedio in tempo, che la Luna eresie a ; percilche troppo è grande limpressa one dell’humi