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malgrado tutta la sua caparbietà di vecchio. Tatiana gli si era attaccata colla disperazione del naufrago, che sente sfuggirsi in mezzo alla tempesta l’ultima tavola. Con chi vivrebbe dopo la morte dello zio? Madama d’Aubrivilliers le era diventata così insopportabile, che l’aveva lasciata al castello con autorità di sovraintendenza. Tatiana non abbandonava più la camera dello zio, il principe Tewceff veniva spesso a trovarli; a poco a poco la loro intimità si strinse.

Un giorno lo zio le disse:

— Peccato che Vladimiro Gregorevich non sia più giovane: era l’uomo per te. Non approvo le sue segrete idee rivoluzionarie, ma val meglio averne di queste che non averne affatto.

Tatiana sorrise.

Il principe Vladimiro Gregorevich veniva tutte le sere, e spesso restava a pranzo. Tatiana, conscia della sua passione, gli era grata del riserbo che s’imponeva, quasi egli stesso sembrasse riconoscere per primo l’impossibilità di quell’amore attraverso tanta differenza di bellezza e di età. Ma il principe Vladimiro Gregorevich era forse il solo uomo a Pietroburgo che pensando a Tatiana avesse dimenticate le sue ricchezze. Questa sincerità di passione dava a Tatiana una sensazione dolcissima di nuovo orgoglio.

Finalmente lo zio le rivelò il grande segreto: il principe Vladimiro gli aveva confessato tutto. Naturalmente non aveva nemmeno pensato a