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Pagina:Oriani - Il nemico, vol.2.djvu/242

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nemmeno mai sospettato la possibilità, lo rigenerava. Tatiana era la prima donna, che incontrava nella vita; tutte le altre non erano state che femmine. Allora un lampo sinistro lo abbarbagliò, e pensò al principe, che adorava Tatiana con una passione inesprimibile a tutte le parole; quell’uomo era un altro Topine, il secondo mostro del loro dramma, nel quale egli si spezzerebbe. La mano della morte gli strinse il cuore così violentemente, che Tatiana, desta da quel soprassalto, aperse gli occhi, e si sollevò sulle reni per interrogarlo.

— Come sei bello, mio Loris! esclamò, accarezzandogli il volto come ad un bambino. Adesso vattene: ho bisogno di riposarmi per questa felicità. Non ne voglio morire.

E pigliandogli una mano lo fece alzare; egli ubbidì fanciullescamente. Tatiana gli baciò la mano, quasi come avrebbe fatto con quella della propria madre, ma tirandoselo leggermente contro, gli soffiò in un orecchio:

— Te lo dirò....

E tranquilla, beata, bianca nella veste e sul letto bianco come la neve, chiuse gli occhi.