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IV.

— Ecco il vostro chèque sulla banca Fitz di Varsavia, disse il principe a Loris: ho già fatto attaccare la vostra droiska.

Era il sabbato, l'ultimo giorno della settimana, che Loris si era assegnato per rimanere al castello. Il suo sguardo cadde imprudentemente su Tatiana, che a quelle parole aveva impallidito aprendo smisuratamente gli occhi, ma Loris per impedire al principe di accorgersene lo trasse alla finestra, ponendosi fra lui e lei. Nullameno anche il suo volto era agitato.

Il principe sembrava scrutarlo.

— Sono sospettato?

— Sì.

— Avete notizie da Pietroburgo?

— Dal Comitato; gli studenti hanno parlato di voi.

Loris si sentiva internamente tornare di ghiaccio; un momento perdette di vista il principe per rivolgersi tutto al nuovo pericolo, che veniva a destarlo da quel breve sogno di amore. Non pensava già più a Tatiana.

Il principe seguitò a bassa voce:

— È stata notata la mia uscita dal teatro, non altro su me. Invece lo stalliere, presso al quale