Pagina:Oriani - Il nemico.djvu/103

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sigeno arrestandovi ogni moto. La spia era morta barcollando, prima ancora di toccare la neve.

— Imbecille! ripeteva con crescente amarezza: forse neppure lo pagavano bene. Che gl’importava della nostra battaglia? Egli non aveva nemmeno abbastanza ingegno per intenderla, mentre per pochi rubli al giorno era pronto a farci arrestare ed uccidere tutti. Un antropofago era dunque spiritualmente più alto di lui; quegli non mangia se non colui, che potè far prigioniero, e non lo mangia che avendo fame. La Terza Sezione non lo rimpiangerà.

— Che dovessi rimpiangerlo io!... esclamò a bassa voce, come per frustare la codardia del proprio sentimento, che non giungeva a calmarsi.

Era arrivato.

Il dwornik lo salutò più che rispettosamente nel ricevere un rublo di mancia, ed insistè per fargli lume lungo le scale: Loris temeva di essere pallido, ma il portinaio non se ne avvide. Appena nell’appartamento accese una candela e, senza trarsi la pelliccia, cercò vivamente intorno come nascondere il pugnale. Rapidissimamente imaginò molti modi senza appagarsi di alcuno. Gli accadeva come sempre che cercando un nascondiglio non si può per logica fatale esserne soddisfatti: perchè altri non potrebbe avere la stessa idea per scoprirlo? Il pensiero ha naturalmente per rivale il pensiero.

Improvvisamente colto da un senso di vergo-