Pagina:Ortiz - Letteratura romena, 1941.djvu/8

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Eccone la scena centrale:

Manea si destò
e al piano guardava (1),
il sentiero scrutava.
Quando, ahimè, che scorgeva?
5. Chi pel sentiero avanzava?
La mogliettina sua,
il fiore del campo!
Ella s’avvicinava
e gli portava
10. la colazione per mangiare,
il vino per bere.
Appena egli la vedeva,
il cuore gli batteva,
in ginocchio cadeva,
15. e piangendo diceva:
— Signore, fa’ venire
una pioggia dirotta,
che faccia ruscelli,
che scorra a torrenti,
20. le acque crescano,
la bella mi fermino,
me la fermino a valle,
sì che torni indietro! —
Il Signore ebbe pietà,
25. la preghiera esaudì,
nembi radunò,
il cielo oscurò,
pioggia dirotta mandò,
che ruscelli formava
30. e torrenti gonfiava.
Ma, per quanta ne cadesse,
la bella non si fermava,
anzi sempre avanzava
e s’avvicinava.

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35. I maestri grandi,
i manovali, i muratori
molto si rallegravano
quando la vedevano.
E Manea si disperava,
40. la bella abbracciava,
in braccio la sollevava,
sull’impalcatura la portava,
sul muro la metteva,
e scherzando diceva:

  1. Perchè insieme coi compagni di lavoro aveva giurato di murar viva nel maro della nuova costruzione la prima persona che sarebbe venuta a portar loro da mangiare.