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Budai-Deleanu, autore di un poema eroicomico in cui è chiara l’influenza della Secchia rapita, sarà il primo a por gli occhi sul capolavoro metastasiano, quando, non sappiamo precisamente in quale anno, ma prima ad ogni modo del 1820, ne intraprese la traduzione, a prova che „la lingua rumena, coltivata con amore, potrà col tempo non isfigurare accanto a quella italiana”. Uno dei più serii e dotti studiosi rumeni, che, pur occupandosi di problemi pedagogici e prendendo assai sul serio la sua missione d’educatore, sa trovare il tempo necessario per ricerche letterarie del più alto interesse; il prof. G. Bogdan-Duică in un suo studio ormai classico sulle fonti tedesche della Țiganiada fa rilevare, a proposito della poca considerazione in cui Budai-Deleanu mostra di tener la meravigliosa letteratura popolare rumena, come codesta sua avversione si estendesse eziando alla lingua popolare. Nella Prefazione infatti della sua grammatica (1812), parlando colla dovuta lode del tentativo fatto da Ienăchiță Văcărescu di sottoporre a regole precise la lingua rumena ancora fluttante fra l’uso popolare e l’arbitrio degli scrittori, esce in queste parole: „Post eum secuti sunt plures; sed pace eorum dictum sit, praeter laudabilem conatum de patrio sermone bene merendi, vix aliquid praestiterunt; nam imprimis omnes fere linguam in sua peripheria, ut ita dicam, vigentem tradiderunt — seu potius linguam vulgi unde adeo inter se discrepant ut quemvis eorum aliam linguam scripsisse credas”. Quali poi fossero le idee del nostro autore intorno alla lingua letteraria ci fa sapere il Bogdan-Duică medesimo nello studio sopra citato: „La cultura della lingua nazionale doveva secondo lui aver per fondamento le lingue romanze (l’italiano) e il latino. Perciò, antecipando un’idea di Eliade, Budai intraprese la traduzione del Temistocle di Metastasio, ma, non avendone tradotto che qualche pagina, non possiamo dire dove sarebbe arrivato nella italianizzazione del suo stile”.1

Veramente anche quelle „cîteva pagini” di cui ci parla il Bogdan-Duică sarebbero sufficienti, qualora fossero pubblicate,



  1. Op. cit., loc. cit. [„Cultura limbii naționale trebuia să se răzime, după el, pe limbile romanice (italiana) și pe cea latina. Deaceea, anticipând o idee a lui Eliade, Budai începuse să traducă pe Temistocle de Metastasio, dar traducînd numai cîteva pagini nu putem hotărî pînă unde ar fi mers Budai cu italianisarea stiluluĭ său”].