Pagina:Osservazioni alle Ricerche sul progetto di una strada di ferro da Milano a Venezia colle relative risposte.djvu/9

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bile che un paese non deve spendere i suoi milioni in una impresa sterile e dannosa.

Oss. VI. Si esterna il timore allo stesso paragrafo sul pregiudizio che deriverebbe alle città di Brescia, Verona e Vicenza, vuotandosi in quelle degli edifizj giù costruiti, per fabbricarne dei nuovi in un paesello senza nome, e per stabilirvi degli emporj a danno delle predette città. Queste rimanendo centri amministrativi e commerciali non vedranno diminuire ma bensì aumentare la loro prosperità con quella del commercio in generale, e coll’accelerazione delle comunicazioni a spese minori. Nei punti d’intersezione dei tronchi colla strada principale si stabiliranno bensì alberghi, magazzini di deposito temporario e qualche casa di spedizione, cogli edifizj necessarj per pochi impiegati, ed i corrispondenti artieri, ma gli emporj rimarranno fermi e concentrati sui punti attuali, ove un gran numero di abitanti gli rende necessarj, ed ove per la stessa ragione le merci continueranno ad affluire. L’aumento della popolazione non fa neppure temere che quella delle predette tre città potesse risentirsi dallo stabilimento di qualche centinajo di persone sopra i tre punti d’intersezione, poichè gli abitanti de’nuovi borghi potranno raccogliersi da tutta la superficie del regno Lombardo-Veneto, e non soltanto dalle cennate tre città.

Risp. Il dire che col deviarsi la corrente del commercio e desertarsi le case e i magazzini le città "vedranno aumentare la loro prosperità" è una vera contraddizione in termini. Non solo gli alberghi, i magazzini e le case di spedizione e gli edificj per gli impiegati e gli artieri si dovranno collocare lungo la linea delle campagne: ma ciò si farà in processo di tempo di molte manifatture; giacchè una qualunque differenza nella facilità e nel prezzo dei trasporti toglierebbe molte volte di poter sostenere la concorrenza delle fabriche rivali. Cosicchè sarebbero