Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/150

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     Fra due de’ Bani contenzion feroce
     Ecco si accende: Un Zaccaria nomavasi,
     Dell’altro il nome è Dugagin Alessio.
     Eravi il Bano Dusmanichio detto1
     Che figlia avea di gran bellezza, e brio
     Elena detta, che di Greca al paro
     Di risse fu cagion. Il Dugagino
     Diceva, Elena è mia: Passato è l’anno,
     Da che mi si promise ella in sposa;
     Ma scorron tre anni, Zaccaria rispose,
     Da che la chiesi, e che fissai contratto.
     Se poi ti opponi amico: Sciabla in mano,
     E decida il valor la nostra rissa.
     Così dicendo sul destriero salta,
     Ed esce armato in sul campo incontro
     Al suo rivale: Il Dugagin lo siegue.
     Ma quando incontro ferosi i Campioni
     Con lancie in mano, Zaccaria ne scaglia
     Un colpo al suo rival, e già voleva
     Con sua Sciabla troncargli il capo ancora,
     Se il Ban Castrioto, e ’l Vragnanino Conte
     Al suo furore non l’avesser tolto.
     Ma ecco poi zuffa ben più orrenda, e fiera
     I seguaci de’ Bani, ognun pel suo
     Contrastando, restaro in cento morti.
     Restò ferito Vragnanino il Conte,
     E Giorgio Vladinichio, i quai frammezzo
     Eransi posti, per ridurli in pace.

  1. Si dovrebbe dir Ban Dusmanich per conservar la purità de nomi proprj, e non istroppiarli parlando in lingua forestiera, ma fui costretto di dire Bano Dusmanichio per render men duro il verso.