Pagina:Osservazioni sullo stato attuale dell'Italia.djvu/101

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Codeste educazioni hanno i peggiori risultati. L’ignoranza ch’era pressochè innocua nei padri, perchè posti in un’atmosfera in armonia con quella, diviene deplorabile e direi quasi mostruosa nel figlio, quando esso trovasi in contatto con cose e con individui di troppo a lui superiori. Ogni passo ch’esso muove, ogni via ch’esso tenta, lo rende l'oggetto del pubblico scherno. Esso non sa difendere sè medesimo, nè i propri interessi, se non coll’astuzia, colla bugia; e non potendo misurare la propria inferiorità, nè giudicare accuratamente il valore delle sue risorse, le adopera tutte, persuaso che danneggiando altrui, giova a sè stesso.

Mi sono trattenuta così a lungo sulla classe dei nostri ricchi agricoltori, perchè essa forma realmente uno degli strumenti principali della nazionale prosperità; l’industria agricola essendo la sola che possa sostenere il confronto colle industrie straniere, e trovandosi essa assolutamente abbandonata alla classe dei ricchi agricoltori. Non è superfluo che il paese, e la classe dei possidenti in particolare, sappia su chi riposa la ricchezza della nazione.

Quando la nuova legge comunale italiana fu promulgata ed attivata nelle nostre campagne, alcuni dei nostri affittaiuoli si accinsero ad una ambiziosa intrapresa. Un certo numero di essi concepì il pensiero di impadronirsi delle autorità che lo Statuto concedeva alle classi popolari rurali. In molte località i voti dei contadini furono o comperati o strappati con minaccie, ed andarono a favorire affittaiuolo più ardito, più ambizioso del luogo. Volevano gli affittaiuoli occupare tutti i sindacati, riempire i consigli comunali di creature ad essi ligie e divote, imporre a loro capriccio i comuni, impedire le riforme e i progressi della pubblica istruzione, la costruzione di nuove strade che favoriscono le relazioni fra le varie provincie italiane, farsi eleggere deputati, nutrire ed invigorire il goffo malcontento dei contadini, mantenendoli oppressi sotto il triplice flagello della miseria, della ignoranza e della superstizione, e preparare il ritorno della dominazione straniera, ch’essi desiderano, non per altro se non perchè considerano gli austriaci come i nemici della classe dei possidenti.

Queste avare, ambiziose, e poco oneste mire non ebbero sin qui effetto per varie ragioni. In qualche località furono tacitamente combattute da alcuni uomini dabbene, che svelarono al popolo le trame ordite, e li protessero contro le minacciate conseguenze della