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124 parte prima


L’ahót l’aveva frecciato, perchè il Cristiano non gli aveva creduto che era ahót.

Tutta la tribù giura di esserne testimone.

Quand’ebbe finito, io pensai tra me: che differenza c’è, se se ne toglie le dimensioni, tra questa credulità e quella degli Ebrei, che credevano all’esterminio di Sennacherib e di 185 000 Assirii che ne fece l’Angelo del Signore in una notte mentre quegli si preparava ad assediare Gerusalemme? o quella di poco fa si può dire, degli spagnuoli conquistatori del Messico, che secondo lo storico Gomara, cappellano di Cortés, vinsero contro gli innumerevoli nemici, per l’apparizione del Señor Santiago apostol sobre un caballo tordillo al fronte delle truppe spagnuole?

E anche questo non era infine che una seconda edizione dell’angelo tutelare su cavallo bianco e con armatura d’oro che a Giuda fece vincere Antioco Eupatore qualche migliaio d’anni avanti!

Questi selvaggi hanno tante fonti di certezza per credere alle loro fole, quante noi alle nostre: hanno anch’essi i si dice e i il tale lo ha visto, ripetuti da mille; hanno un fatto accompagnato da una circostanza, e prendono questa per la causa di quello, come s’usa tra noi. Miracolo per miracolo, l’uno vale l’altro.

È curioso che l’oggetto, se non d’una adorazione, almeno d’un riconoscimento, è il principio del male, perchè in fine l’ahót non è che qualche potenza malefica o potente di male. Se vogliamo considerare tal riconoscimento come il crepuscolo d’una religione, bisogna dire dunque che la religione ha per punto di partenza il timore d’un male e il desiderio di scongiurarlo.

E ciò che si trova tra gli Indiani del Ciacco fu trovato anche nel resto delle popolazioni selvagge dell’America, benchè presso alcune, nell’America settentrionale, si riconoscessero anche potenze o esseri invisibili benefici, che erano chiamati maniti e ockis presso alcune nazioni.