Pagina:Otto mesi nel Gran Ciacco. Viaggio lungo il fiume Vermiglio di Giovanni Pelleschi.pdf/139

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da corrientes alla frontiera 133

non ne sono rimaste che le ossa, tornano a raccoglierlo e lo portano al rancho, dove gli danno la ambita sepoltura.

In qualunque luogo lo collochino il cadavere, gli pongono sempre a lato una zucca riempita d’acqua. La ragione ne è che appena morto l’individuo, gli altri morti vanno a fargli visita: e perchè potrebbero aver sete costoro ed egli stesso, perciò gli pongono con che soddisfarla. Per chi sappia la importanza che ha in queste regioni l’acqua, comprenderà il valore che si dà a questo elemento in favore dei morti; e nella spiegazione scorgerà lo spirito ospitaliero e fraterno conservato attraverso della stessa morte.

Ma sia questa la ragione, o altra, di tal uso, che sotto una o altra forma esiste anche presso le altre tribù selvagge, tuttavia non può fare a meno di colpire l’analogia che havvi tra esso e le tradizioni di altri popoli, tra cui i Greci e i Romani antichi.

Si sa che i nostri antichi costumavano mettere una moneta nella bocca del morto, perchè pagasse Caronte che doveva traghettarli nell’Averno. Gli Egiziani rinserravano nei sepolcri biade ed altro, per servizio del morto. Grani trovati nel disseppellimento di cadaveri in Egitto hanno servito a dimostrare la durata della virtù vegetativa dei medesimi, perchè seminati hanno germinato e fruttato.

I popoli presso cui i cadaveri si bruciavano, uso che ora si aspira a rinnuovare, bruciavano anche con essi le vivande. Virgilio ne fa menzione, quando descrivendo le esequie che Enea fa al suo amico Miseno, bruciato sulla pira, canta così:

Altri, com’è dei più stretti congiunti
Antica usanza, vòlti i volti indietro,
Tenner le faci, e dier foco a la pira;
E gran copia d’incenso e di liquori
E di cibi e di vasi ancor con essi,
Si come è l’uso antico, entro gittarvi.

Un’altra analogia l’abbiamo nell’uso di cuoprire con un mucchio di pietre le sepolture praticato presso i popoli i più