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Ma poi che fu scoperto il crudo inganno,
Onde acquistò le fraudolenti cene,
E ’l morbo intento al destinato danno
Gli rendè più che mai vote le vene.
Contra il proprio suo corpo empio, e tiranno
Fè de le membra sue le canne piene,
Tanto ch’al fin lasciò lo spirto ingiusto,
Da denti proprij il lacerato busto.
Si che non sol Proteo se stesso asconde,
E si veste quel pel, che più gli è grato.
Ma come havete inteso il Re de l’onde
Concesse à l’Amor suo lo stesso fato.
Ma perche cerco io trarne essempi altronde?
Non soglio anch’io cangiar figura, e stato?
Ma il mio poter tant’oltre non si stende,
E solo il volto mio tre forme prende.
Perche in tutto talhor forma ho d’un fiume,
Tal volta in un serpente io stommi avolto;
Talhor celo entro un toro il divin lume,
Ond’è, c’hoggi d’un corno ho privo il volto.
Volea anchor dire il Calidonio Nume,
E forse come, e quando gli fu tolto;
Ma in questa il cor gli si commosse tanto,
Che non potè tenere in freno il pianto.
IL FINE DELL'OTTAVO LIBRO.