Pagina:Panzini - Diario sentimentale della guerra, 1923.djvu/249

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naldo De Mohr, ànima garibaldina e che ama il bel gesto, è tornato di Francia: oggi è volontario nel règio esèrcito. Digrigna coi denti. Ce n’è voluto per fargli giurare fedeltà al re: voleva giurare fedeltà soltanto per i mesi di guerra.

— Sai che Fè bella, — mi dice sorridendo, al ritorno, stanco, dalle manovre — dovere fare io gli assalti alla baionetta al grido «Evviva Savoia!»

L’Italia è il più nòbile paese del mondo: anche i plebei sono gentiluomini. Peccato che, come a tutti i gentiluomini, capiti di avere fattori ladri e traditori.

***

3 Giugno, 1915.

La Signora S..., coi suoi bimbi, è venuta oggi a trovarci. Molto elegante.

— I saccheggi dei negozi tedeschi io non li avrei ordinati — disse —; ma già che li hanno fatti, bene è. Bene è che i germani sàppiano che anche noi possiamo essere bestiali.

La guardavo: così fine, dotta di latino e di greco, con le cardènie sul petto, accanto ai suoi bimbi.

Pòvera signora: mi ha confessato che questa.