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Pagina:Panzini - Dizionario moderno.djvu/213

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Fai — 171 — Fam

di far osservare il principio del non intervento di cui Cavour si serviva con così fortunata audacia». Cito la locuzione francese non perchè sia usata comunemente, ma come saggio della incuria nostra nello scrivere la nostra lingua e comprova di ciò che altre volte fu detto: cioè che la frase straniera sembra esercitare lo strano fascino di cosa più. viva e animatrice, almeno ne’ nostri scrittori comuni.

Fair trade: ingl. libero commercio o libero scambio.

Faiseuse d’ange: neologismo del gergo francese por dire una levatrice pratica negli aborti. La locuzione lugubramente umoristica (fabbricatrice d’angioletti) proviene dalla comune credenza che i pargoletti, morti nel parto, siano di già angioli. La levatrice che esercita tale reo mestiere, aumenta dunque gli ospiti innocenti del Paradiso. Dicesi anche di donne che assumendo l’ufficio di allattare e allevare bambini, procurano loro la morte in modo che abbia parvenza di cosa naturale, consenzienti le madri. Tale delittuosa opera ha la sua prima radice nel mutato costume, per cui la prole, secondo modernità, è impedimento al benessere ed al piacere. La antica gentilezza ed umanità italica rifugge da tale costume. Parigi e Londra pur tuttavia fanno scuola anche nel Bel Paese.

Falaise: voce francese che vuol dire scogliera a perpendicolo sul mare, senza spiaggia. Falaise proviene dall’antico francese falise, faloise, nel basso latino falesia, dall’antico tedesco felisa = roccia.

Falanstero: specie di vastissimo convento, por comunità, non religiose, ma sociali, ideato e nominato da Carlo Fourier, socialista di Besançon (n. 1722, m. 1837). Dal francese phalanstère, da phalange = falange.

Falbalà: V. Falpalà.

Falcìdia: voce usata per tara, sottrazione, defalco. Falcidia è termine legale ed antico e trae origine dal nome di un tribuno romano della gente Falcìdia, il cui personaggio più noto ebbe nomo Caio e visse al tempo di Cicerone. Costui stabilì una legge che sottraeva il quarto dei legati a favore dell’erede, quando questi legati superassero i tre quarti dell’asse ereditario: legge detta Falcìdia. Questo il senso storico della parola, il senso moderno è quello detto sopra. Il Rigutini giustamente osserva che essendo accolto nel linguaggio legale e degli uffici il vocabolo falcidia = tara, nulla vieta di far buon viso al verbo falcidiare = diminuire, ridurre. Certo questo verbo non è usato nel buon linguaggio letterario e agli indotti porge, e non a torto, la brutta imagine della falce che taglia, non di C. Falcidio.

Falcidiare: per diminuire, ridurre. V. Falcidia.

Faldistorio: termine liturgico: specie di sedia pieghevole usata da vescovi e gran prelati nelle loro funzioni. Basso latino faldistorium, dall’antico alto tedesco faldistol.

Falpalà o Falbalà: striscia di stoffa pieghettata per ornamento di gonne, tende, etc. La voce nostra è balza o balzana. Falbalà è voce francese di etimologia incerta: il Genin la trae da falda, ma non è probabile, più probabile dall’inglese furbelow = fodera o guarnizione in basso.

Falstaff: personaggio grottesco di due drammi dello Shakspeare, divenuto popolare in Italia dopo che G. Verdi ne fece soggetto di una sua ultima opera. Certa foggia di colletto, alto e rovesciato, con cui si abbiglia questo personaggio, diventò di moda fra gli eleganti in questi anni e si dice alla Falstaff.

Fama crescit eundo: corruzione dell’emistichio di Vergilio, Aen IV, 175, fama... vires... acquirit eundo, la fama acquista vigore con l’espandersi. Dicesi anche fama volat e non di rado con senso satirico.

Fambros: V. Fambroise.

Famedio: voce foggiata dal latino che vuol significare la casa della fama: nome, dato ad una parte del cimitero monumentale di Milano, edificato su lo scorcio del secolo passato. «La sepoltura dei cittadini nell’esercizio delle prime dignità e magistrature, nella carriera militare, nelle cariche civili e nel coltivare lo scienze e le arti» doveva trovar luogo nella chiesa del Foppone convertita in Pantheon Italiano (Decreto del Principe Eugenio, Vicerè d’Italia). Del resto a Milano germogliano assai bene parole di conio arbitrario