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Sans rancune: locuzione fr., letteralmente senza risentimento e si dice talora nel linguaggio mondano come clausola finale, di solito dopo aver discusso con taluno, senza benefìcio d’intesa. E amici come prima diremmo noi.
Sans tambour ni trompette: locuzione avverbiale fr., senza tamburo ne tromba, cioè zitti e quieti, alla chetichella.
Santa Alleanza: nome della alleanza firmata in Parigi il 26 settembre 1815 dopo la seconda abdicazione di Napoleone, personalmente dai sovrani di Austria, Prussia e Russia, cui convennero quasi tutti i sovrani d’Europa. Fu detta Santa dal sentimento religioso, mistico che la informava. Aveva per iscopo di rafforzare due edifici morali, scossi dalla Rivoluzione, l’autorità della religione e l’autorità dei sovrani, fondata sul principio del diritto divino.
Santa bottega: perifrasi oltraggiosa popolare per indicare la Chiesa: la quale dantes exaudit, non dantibus ostia claudit. Confronta
«la venal prece»
del Foscolo (I Sepolcri).
Santa canaglia: locuzione francese, tolta da un verso di Augusto Barbier (La curée in Giambi, 1830).
à travers la mitraìlle
et sous le sabre detesté,
La grande populace et la sainte canaille
Se ruaient a l’immortalité.
Santa canaglia ripetè il Carducci ne’ suoi Giambi ed Epodi. N. B. Fra epiteti di lode da una parte e di vituperio dall’altra al popolo, la risultante precisa quale sarà?
Santa carabina: locuzione di Garibaldi in difesa dell’armamento nazionale, o «libere armi» come diceva il Cattaneo, era una delle idee cardinali dell’Eroe. «Finchè sulla terra ci saranno oppressori ed oppressi, avrò sempre un culto per te, santa carabina».
Santarellina: santarello e santarella diceasi in antico di persona molto divota, poi ironicamente di donna che sotto la vereconda, innocente e pudica parvenza altro nasconde: madonnina infilzata, santificetur. In Santarellina fu tradotto il titolo dell’operetta notissima Mam’zelle Nitouche. In francese Sainte-Nitouche dicesi di fanciulla innocente, schiva di cose mondane, (elle n’y touche pas).
Santa Ruota: V. Ruota.
Santé: fr., vale salute. Santé: nella nostra cucina, specie d’albergo, ricorre sovente questa locuzione zuppa santé per indicare una minestrina leggera con verdure e crostini. È parola non francese, in questo senso, ma della stessa famiglia del vino brulé, del cendrier, del coûte qui coûte, etc. etc.; cioè parole franco-subalpine e milanesi, create sotto la protezione della Madonnina del Duomo. In francese sarebbe julienne avec croûton. NB. Abbiamo anche la cioccolata «santé».
Santificetur: lett. in latino sia santificato. Voce familiare. V. Santarellina.
Santippe: fu il nome della moglie del grande filosofo greco Socrate, la quale a comune testimonianza degli storici, fu così importuna e bisbetica, che Socrate prima di disputare, avanti alla morte, della immortalità dell’anima, come è scritto nel sublime dialogo del Fedone, ricusò la visita della moglie e la scacciò dal carcere. In verità Socrate non fu molto cavaliere verso una signora, ma se egli, pazientissimo e buonissimo, giunse a tal punto, conviene dire che la misura era al colmo. Dicesi Santippe di ogni moglie, o facente le veci di moglie, noiosa, gretta, appiccicaticcia, sospettosa, vendicativa, linguacciuta, gelosa, etc. come molte sono tuttavia. Santippe (Xanthippe, [testo greco]) si presterebbe ad una assai lepida monografia; notevole ad ogni modo è come la Grecia antica, maestra di ogni modello, non abbia dimenticato questo, notevole, della moglie intolleranda. Santippe ricorre antonomasticamente. Così si dice che Gemma di Manette Donati, moglie di Dante fosse una Santippe, ma chi ne sa nulla? Nemmeno quelli che fanno professione di ermeneutica dantesca: così Manetta Corsini, moglie del Macchiavelli ebbe rinomanza di essere una Santippe, ma pare a torto, e trovò più di un difensore fra gli odierni studiosi (I. Giampietri, il Tommasini, il Villari). Sorte dei grandi uomini! Vero è che le mogli dei grandi