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Pagina:Panzini - Dizionario moderno.djvu/529

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Tir — 487 — Toa

l’una succede, rafforzando, nell’intervallo dell’altra.

Tirar la carretta: locuzione nostra familiare, efficace se non eletta, tolta dal somiere che si guadagna la vita trascinando il carretto: vale vivere miseramente dell’umile o mal ricompensato lavoro quotidiano: include anche l’idea del lavoro fatto per necessità della vita, senza entusiasmo nè fede. In fr. trainer la chareue.

Tirar l’acqua al suo mulino: operare a proprio vantaggio, locuzione popolare tolta dal mugnaio che sottrae acqua altrui per averne in maggior copia per sè: non esclusa quindi l’idea di frode.

Tirar sassi in colombaia: far cosa contraria agli interessi propri e degli amici e soci: locuzione familiare.

Tirar su: in dialetto bolognese adulare, lusingare, lustrare, dar dell’olio.

Tirata o tiratina d’orecchi: lett., sistema di punizione assai comoda e naturale coi bimbi riottosi, giacchè è così facile e vengono così bene sottomano, le orecchie: però è deformante, e poco gentile. Per estensione vale rabbuffo, rimprovero, e talora si dice in senso quasi di attenuazione come a dire «cose da fanciulli!». Così il Carducci dopo aver con roventi parole bollata la protervia di un certo giovinetto che gli avea dedicata una lirica barbara in tutti i sensi in lode delle Ghite teutoniche e in oltraggio delle Lucrezie italiane, pallide di sifilide, annota: «Lasciando ristampare questa tirata d’orecchi, avverto per la terza o quarta volta i signori ragazzi italiani che io non rassomiglio a Gesù Cristo né meno nel Sinite parvulos», etc. V. Protesta, in Confessioni e Battaglie.

Tiré à quatre épingles: espressiva locuzione francese, volgarizzata in «essere tirato a quattro spilli», cioè essere così bene e ricercatamente vestito, che non c’è una piega fuori di posto.

Tiremm innanz: andiamo avanti (al patibolo)! famosa risposta di Antonio Sciesa, popolano milanese, martire dell’Indipendenza italiana (1851), al capitano auditore che por indurlo a rivelare i complici, lo fece soffermare dinanzi alla sua dimora, promettendo salva la vita. Della autenticità della frase umile e sublime disputano gli spolveratori della Storia. Essa frase è consacrata nella tradizione, come da esempio: «..... noi ricordiamo Pasquale Sottocorno lo sciancato che tra le scariche va ad incendiare i ridotti tedeschi; noi ricordiamo Carlo Zima che incendiato dai Croati, si avvinghia alle bestie nemiche e le incatena con sè ad una morte; noi ricordiamo il Tiremm innanz dello Sciesa. E tirammo innanzi, col re che fulminò a S. Martino, con Giuseppe Garibaldi monarchico che ricacciò coi calci dei fucili alle spalle gli imperiali austriaci da Varese a Como, con Giuseppe Garibaldi repubblicano che raccolse una tedesca bandiera lasciata sur un mucchio di morti tedeschi dagli imperiali prussiani». (Giosuè Carducci, Confessioni e battaglie, Protesta).

Tiretto: voce dialettale e familiare milanese (tirett), per cassetto e cassettino, dal fr. tiroir. Ripresa dai puristi; vero è che è spontaneamente evitata, come avviene di molti francesismi.

Titanico: come attributo di ingegno, sforzo, opera e simili, vale poderoso, forte ed audace come le imprese dei Titani, (i figli del Cielo e della Terra che mossero guerra a Giove).

Tizianesco: si dice specialmente de’ capelli di donna, per indicare un bel colore aureo e fulvo, quale è frequente nei quadri del Tiziano. Aggettivo usato, fra altri, dal Lanzi nella sua Storia della pittura, I giovani tizianeschi, dice il Carducci nell’ode al Cadore. V. Raffaellesco.

Tizio, Caio, Sempronio: triade di nomi, comune nelle esemplificazioni antiche, oggi usata per designare facetamente tre persone di cui è inutile fare il nome, e per lo più in racconti giocosi. Titius, Cajus et Sempronius, così riuniti come designazione schematica, ricorrono in Irnerio, giurista bolognese (V. Gaudenzi, Storia del cognome a Bologna nel sec. XIII. Bull. dell’Ist. stor. ital., n. 19, pag. 39.

Toast: voce ingl., accolta ne’ dizionari francesi e da noi usata nel linguaggio signorile o nelle relazioni di banchetti diplomatici in voce di brindisi. V. questa parola. Toast vale letteralmente tostato,