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il romanzo della guerra 99

Musset, Nous l’avons vu votre Rhin allemand, che si affievoliva nella malinconia del vecchio tempo romantico, oggi squilla a battaglia. Pare quasi risorgere il mito della religione, l’idea trascendente nell’empia terra di Francia.


14 Settembre, lunedì. Il Carlino — strappato proprio all’arrivo del treno (attendevo in casa della Sig.ra M***, la madre del giovinetto che vuol far l’ussaro della morte) ha un titolo che fa tremare il core: La rapida conquista del territorio francese da parte degli alleati, Gli Austriaci battuti su tutta la linea di battaglia.

Joffre, il generale taciturno, ha parlato: «La nostra vittoria si afferma sempre più completa».

È autentico? Pare cosa portentosa. L’immensa mole tedesca è arretrata oltre la Marna? O non piuttosto la Marna ha arretrato il suo corso? Chi operò il miracolo?

Mi sta tuttora nella mente una descrizione del giornalista Campolonghi, dove è, con tocco d’arte inconsapevole, rappresentato il passaggio dell’esercito germanico per Bruxelles. «L’impressione che danno le schiere germaniche sfilanti senza tregua, è quello di un fiume gonfio, inesauribile, di liquido acciaio, e sulla cui onda, uniformemente grigia, un artista cer-