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XXVI.


UNO SPETTACOLO INDECENTE.


L’affare di Genova si presentava eccellente ma alquanto complicato. Si trattava di riscattare subito una polizza di pegno di oggetti preziosi. La mia lungimirante pupilla prevedeva, che l’impiego di capitali in brillanti ed in perle, in questo precipitare dei valori cartacei, sarebbe stato un ottimo investimento; e nel tempo stesso mi procuravo doni nuziali, degni di me.

A Milano (perchè ho dovuto andare anche a Milano a consultare il mio legale), sgradevole sorpresa: Biagino, il mio chauffeur, chiamato sotto le armi. Peccato, un bravo ragazzo! Rubava su la benzina e su le gomme in modo del tutto soddisfacente. Altra sorpresa sgradevole: tornando un giorno a casa mia, quattro soldatini feriti, allineati contro il muro al passaggio della mia automobile, levarono le stampelle contro di me, dicendo: Managgia li cani! Si capiva che erano romani, ma anche che i tempi si fanno climaterici.

Smettiamo l’automobile!