Pagina:Panzini - La Madonna di Mamà.djvu/330

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e sono oggi molto loquace, come un eroe di Omero. Rimarrà, cara Edith, sempre materia di discussione se sia meglio morire nel colmo dei guai, o nel colmo delle felicità. Io preferisco il secondo dei casi, senza dire che non è certo se morirò. Una vita discretamente felice la mia, cara Editta! Sapere che vi sono cattive azioni e non averne commesse di gravi; aver studiato da avvocato e non aver fatto l’avvocato; non aver dati dispiaceri nè a papà nè a mamà, i quali non han fatto a posta a mettermi al mondo. Cara fanciulla, io conserverò il profumo dei tuoi baci, finchè potrò. Ed anche di donna Barberina. Ma sì! Perchè non posso, oggi, non essere sincero. I vostri baci sono come le cene dei grandi filosofi antichi, deliziose nel giorno che si celebrano, ed anche il giorno dopo. Non ho dovuto faticare a far testamento; non lascio eredità. Ma ti porto questo involto. E tu lo conserverai. È la Madonna di mamà. Non è la Madonna indorata dei sacerdoti, è la nemica di ciascun crudele, è la Madonna che calca il serpente, che difende gli infanti. È la stella del mattino, colei che cammina sopra le acque. Io non so come andranno le cose. So che noi entrammo in guerra nel mese di maggio, che è il mese di Maria.