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8 alcune poesie di ripano eupilino


VI

     Spesso mi torna il dolce tempo a mente,
quando, seduto con la donna mia,
io le narrava dolorosamente
la pena del mio core intensa e ria.
    Ella, bassando gli occhi dolcemente,
il volto d’un rossor dolce copria,
e, per le labbra a consolarmi intente,
a’ dolcissimi accenti il varco apria:
     e tanta gioia avea nel seno accolta,
ch’all’udir le parole alme e gioconde
l’alma sen giva pellegrina e sciolta.
     Or nullo, fuorché i sassi, i tronchi e Tonde,
il mio si lungo sospirare ascolta;
e a consolarmi, oimè, chi mi risponde?

VII

     Udrammi dunque Amor tristi e dogliosi
condur sempre in lamenti e giorni ed anni,
senza volger giammai gli occhi pietosi
a mirar le mie pene ed i miei danni?
    Dunque in vedere da’ pensier tiranni
girsen tant’altri alfin vittoriosi,
io solo, in mezzo a disperati affanni,
invidiando andrò gli altrui riposi?
     Ma stolto! a che le volontarie offese
i’ vo piangendo e quegli amati guai,
onde l’alma non mai volle disciorse?
     E quante volte la Ragion cortese
per sottrarmene pur la man mi porse,
io strinsi le catene, e la scacciai?