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174 il giorno


purpurea pelle onde vestito avrai lo
o mauritano conciatore o siro;
e d’oro fregi delicati, e vago
mutabile color, che il collo imite
605de la colomba, v’avrá sparso intorno
squisito legator batavo o franco;
e forse incisa con venereo stile
vi fia serie d’imagini interposta,
lavor che vince la materia, e donde
610fia che nel cor ti si ridesti e viva
la stanca di piaceri ottusa voglia.
Or tu il libro gentil con lenta mano
togli, e non senza sbadigliare un poco
aprilo a caso, o pur lá dove il parta
615tra l’uno e l’altro foglio indice nastro.
     O della Francia Proteo multiforme,
scrittor troppo biasmato e troppo a torto
lodato ancor, che sai con novi modi
imbandir ne’ tuoi scritti eterno cibo
620a i semplici palati, e se’ maestro
di color che a sé fmgon di sapere;
tu appresta al mio signor leggiadri studi
con quella tua fanciulla all’anglo infesta,
onde l’Enrico tuo vinto è d’assai,
625l’Enrico tuo, che in vano abbatter tenta
l’italian Goffredo, ardito scoglio
contro a la Senna d’ogni vanto altera.
     Tu de la Francia onor, tu in mille scritti
celebrata da’ tuoi novella Aspasia,
630Taide novella a i facili sapienti
de la gallica Atene, i tuoi precetti
tu pur detta al mio eroe: e a lui non meno
pasci l’alto pensier tu che all’Italia,
poi che rapirle i tuoi l’oro e le gemme,
635invidiasti il fedo loto ancora
onde macchiato è il certaldese, o l’altro