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54 alcune poesie di ripano eupilino


     S’ tu mai pigli marito, io gli prometto
che in men d’un mese, sia pur egli astuto,
a portare il cimier sará costretto.
 E finalmente aspetto
di vederti venir fuor del bordello
in mezzo alla sbirraglia ed al bargello
 con al collo il cartello
e la initera in capo in sur un miccio,
e ’l boia dreto a dartene un carpicelo.

LXXXVII

     Masin, cotesto tuo calonacaccio
che ruba i versi e l’opere stampate,
poi dice ch’egli stesso le ha inventate,
bench’ei di poetar non ne sa straccio;
     Oh! va, digli ch’egli è un bell’asinaccio,
vestito delle pelli che ha rubate;
ma che tu lo conosci alle ragliate:
oh! va, digliene pure in sul mostaccio!
     Digli ch’e’ vada tra la gente sciocca
a fare il dotto, e colla cera brusca
nomi ed aggiunti, satire gli scocca!
     Ma no, ch’ogn’altro pregio un solo offusca
dagli soltanto il titol che gli tocca.
Sa’ tu quel che vuol dire in lingua etrusca?
 Va, leggila la Crusca,
e troverai che, in buona locuzione,
calonaco vuol dir proprio.