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ii - i ciarlatani 109


con quel viso amoroso
tutti facendo gli ufizi di sposo.
Ma, come voi sapete,
poco duran le nozze de’ birboni.
140Ecco che in capo a un mese il vero sposo
sen viene a disturbar le lor funzioni.
È forza che lo spirto
facoltá non avesse
di far rompere il collo alle persone,
145o di farle smarrire, od affogare
in un fiume o nel mare.
Mai non fu vista la piú bella scena
di quella che segui quando i duo sposi
si trovarono a fronte,
150l’uno verace e l’altro mentitore.
Non fu tanto rumore,
non fu si gran tenzone
fra li due Sosii nell’Anfitrione.
V’ebbe di calci e di pugna un gran suono.
155L’un diceva: — Son io —; e l’altro: — io sono. —
Tutte le donne di quel vicinato
traevansi e gridavano: — Oh vedete
la bella grazia che il gran Lama ha dato
alla nostra comare,
160che il suo marito gliel’ha raddoppiato! —
La comare, che donna
era amica di pace,
propose un disimpegno
onesto, se volete:
165—Olá,—lor disse, — per finir le liti
farò ancor questo sforzo;
terròvvi tuttaddue per mariti. —
Ma niun di lor non vuole aver compagno:
onde, perché alla fine
170non ne venisse qualche maggior male,
la cosa fu portata al tribunale.