Pagina:Parini, Giuseppe – Poesie, Vol. II, 1929 – BEIC 1890705.djvu/118

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112 cicalate in versi


245giustificando appieno
del giudice sottil la decisione.
O voi, che m’ascoltate,
fate come v’apprese
per la mia bocca il savio
250giudice mogolese:
state attenti alle cose
troppo maravigliose.
Non vi lasciate stordire al rimbombo:
e nel prestarvi fede
255andate cauti e col piede del piombo.
Un filosofo viene
tutto modesto, e dice:
— Bisogna a poco a poco,
pian pian, di loco in loco
260levar gli errori dal mondo morale:
dunque ciascuno emendi
prima sé stesso, e poi de gli altri il male.
Ecco un altro che grida:
— Tutto il mondo è corrotto;
265bisogna metter sotto
quello che sta di sopra, e rovesciare
le leggi, il governare;
non è che il mio sistema
che il possa render sano. —
270Credete al primo; l’altro è un ciarlatano.
Viene un frate dabbene,
e vi dice: — Bisogna viver bene;
se volete salvarvi.
Alla morte ogni giorno
275tenete il pensier fiso;
e voi non morirete all’improvviso. —
L’altro vi raccomanda
un breve, un bullettino
o qualch’altra bazzecola:
280—Tenetelo ben caro:
se il porterete a lato