Pagina:Parini, Giuseppe – Poesie, Vol. II, 1929 – BEIC 1890705.djvu/127

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i - nozze rosa giuliani e gaetano fiori 121


     Le vostre mogli trovansi gelate
le fredde notti dell’umido verno,
60fannovi il muso, e voi vi lamentate?
     E voi, o sposa, abbiate buon governo
de le cose domestiche e de’ figli;
però ch’e’ son la ruota e voi il perno.
     Non ascoltate i malvagi consigli
65dell’interesse amico al vostro sesso,
se non volete che al boccon vi pigli.
     Non v’abusate, come s’usa adesso,
de’ sposi sdolcinati che d’umana
leggerezza dan nome ad ogni eccesso. —
     70Ma ’l dir tai cose a voi è opra vana,
signora Rosa mia, la quale il ceto
lasciate in dietro de la plebe insana.
     E ’l vostro gentil sposo vi tien dreto
per quella via che voi segnate avanti,
75sol de la virtú vostra altero e lieto.
     Ei non curò giá quel che gl’ignoranti
curali ne le lor mogli solamente,
vale a dir la bellezza ed i contanti:
     a queste cose non guardò niente,
80ben che n’aveste a dargliene in buon dato,
ma solo al bello de la vostra mente.
     Sol per questo ei cercò d’avervi a lato;
e cosí dovria far chiunque ha senno,
perché sia ’l matrimonio allegro e grato.
     «5 E quel medesmo che di lui accenno,
io lo dico di voi, sposa gentile,
a cui le passion forza non fenno.
     Voi come l’altre non foste si vile
che, a pena fuori uscite de’ pupilli,
90vaghe sono del genere maschile;
     ond’entran loro in capo certi grilli
di volere a ogni modo un bel marito,
pria che la lor beltá caschi o vacilli.