Pagina:Parini, Giuseppe – Poesie, Vol. II, 1929 – BEIC 1890705.djvu/128

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122 terzine


     Voi non aveste di beltá prurito;
95ma sol congiunta a la virtú vi piacque,
come sopra a un bel corpo un bel vestito.
     Però è dover che sopra voi, com’aeque,
le benedizion piovan dal cielo,
sposi, in che Amor cotanto si compiacque,
     100A me non lice penetrar nel velo
dell’avvenir, com’altri pari miei
che hanno in corpo Elicona e Pindo e Deio.
     Del resto anch’io cinque figliuoli o sei
prometterievi alzando in aria i vanni;
105e spiegherei lor toghe, arme e trofei.
     Dire’che agl’indi e agli ultimi britanni
andrá lor nome; e che a si tristo guaio
fia che l’odrisia luna il volto appanni.
     Io non ve ne prometto pure un paio:
110che voi ne abbiate a avere è facil cosa;
io per me ve ne priego un centinaio;
     pur che agguaglino il padre e la sua sposa,
e sieri di buona pianta buone frutte;
che quest’è, come ho letto in versi e in prosa,
     115la benedizion miglior di tutte.