Pagina:Parini, Giuseppe – Poesie, Vol. II, 1929 – BEIC 1890705.djvu/167

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i - epistola all'abate giulio zanzi 161


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    Vedi come stan pronte? Avvi chi scote

130le belliciste; e su i dipinti scudi porta future imprese: altri si veste

    purpurei manti e d’oro, onde la santa

religion s’adorna; e tutte in viso portano i lor grand’avi. L’aere denso 135che lor si volve intorno è che ne manda co’ ripercossi raggi i be’ colori, i quai con varie forme ingannan l’occhio e mostran l’avvenir. Qual sul mattino l’esercito dell’api intento vola 140de’ fior a còr la rugiadosa manna onde si pasce; e ciascun’ape a gara s’avventa al primo fiore, e lo succhiella col pungiglion dorato; indi ne attrae per lo sottil cannello il vital sugo; 145cosi la turba degli spirti attende soli i due sposi: e ciascun spirto è pronto, quando Amor sciolga la feconda piena, a balzar primo, e ricercar sua vita nel bel materno grembo. Or ti rimani, 150Giulio, fra i dolci eventi, e crescer mira la cara speme de’ futuri tempi nel sen fecondo. E se sostener puoi l’immenso lume de la lor grandezza spècchiati negli sposi; e l’alma Pace 155vedi con Amor giunta intorno a loro scherzar vezzosamente, e cacciar lunge dal casto letto Gelosia crudele, che fugge avvolta in panni orridi e bruni e invan tentando le affannose lime, 160ch’aman di straziar gli accesi petti.

    Io la veloce fantasia richiamo

all’insubre terreno, e m’apparecchio ad invocar Lucina; e in piú bei carmi celebrar frutti del grand’arbor degni.