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IV

SOPRA LA GUERRA

Al dott. Francesco Fogliazzi, parmigiano.

Fogliazzi, amor di Temi e delle Muse,
che teco a raddolcir scendono i petti
con amabil concento in cui le Grazie
sparser di loro mano il mèle ibleo,
5forse, mentre che noi sediam cantando
placidamente, e sol di versi armati
argin poniamo a le mordaci cure,
su la Vistola afflitta il furibondo
Marte semina strage ampia e rovine,
10Ben so che meco ai coraggiosi applaudí
geni de l’Austria: e del valor t’allegri
de’ figli suoi, che a la cornuti salute
le vite lor sul periglioso vallo
offron securi; e fan de’ petti ignudi
15illustre scudo ai timidi Penati.
Natura in prima, e poi Ragion ne appella
le patrie mura a sostener pugnando:
e questa è la virtú che fe’ si arditi
Orazio al ponte e Curzio a la vorago.
20Ma per tua fé, qualor l’alata dea
reca novella di crudel conflitto,
di’, non ti nasce allor nel sen pietade
de’ miseri mortali; e orrore incontro
al fero mostro che, d’Averno uscito,
25sol di sangue si pasce e di rapine?