Pagina:Parini, Giuseppe – Poesie, Vol. II, 1929 – BEIC 1890705.djvu/188

Da Wikisource.


IX

FILLI

Idillio.

Morbo crudele avea rapito a Filli,
sposa d’un anno giovinetta, il primo
unico dono de’ suoi casti amori;
misero! a Laure della dolce vita
5esposto a pena, e subito con molto
e del padre e di lei tenero pianto
inviato a la tomba. Eran due lune,
lassa! ch’ella il piagneva. Era un mattino
del vago maggio: e sola ella sedeva
10dinanzi all’uscio de la sua capanna;
e d’un altro bambin soave al grembo
peso facendo, a lui porgea dal seno
con piacer misto di tristezza il latte.
Spettacol grato! Il sol nascea dall’alto
15del colle; e giú per lo pendio del colle
largo torrente versava di luce,
che la fresca rugiada in infinite
rompea scintille: e zefiro spirando
la tremula facea chioma de’ pioppi
20susurrar dolcemente, e il primo velo
increspar de lo stagno. Al sol novello
tutto parea chieder la vita. I fiori,
l’erbe, le piante con visibil gara
bevean spirto e vigore: e gli animali
25chi qua chi lá, qual d’un, qual d’altro cibo
non piú per sé che per l’amata prole