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i - per le nozze sorano-contarini 201


O bella Contarmi, e a te che giova,
che de’ tuoi prischi tanti
vestano sacri ammanti,
60e tal di mitra e tale il capo adorno
dell’adriaco porti illustre corno?
Tanto colla sua nuova
gloria Soranzo in mezzo a lor s’estolle
quanto il padre Appennin sopra ogni colle.
65Dimmi, immortai Vinegia, e quando mai
dacché i palustri e scuri,
ma onorati tuguri
pria dièro albergo a’ tuoi famosi duci
vedesti poi due cosí vaghe luci?
70Certo co’ chiari rai,
poiché Amor le congiunse, andranno or sole
sin dove nasce e dove muore il sole.
Ma non ha la poetica faretra
dardo che pronto sia
75a far cotanta via.
Ma di’, o Musa, soltanto: E quai verranno
figli da lor? come famosi andranno
per valor fino all’etra,
e in guerra chiari e in l’onorate paci?
80Ma tu, in vista gentil, sorridi e taci.