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sonetti 245


VIII

PER NOZZE DEL CONTE ERCOLE ORSI

COLLA MARCHESA MARIA COSPI

[1755.]

     O santa Fede, al mondo oggi si rara,
scendi dal ciel col tuo giogo soave,
che a questa coppia si leggiadra e cara
benignissímamente il collo aggrave.
    Tienne lunge colei che i cor separa,
furtiva entrando con sua fredda chiave,
e la nata di lei Discordia amara,
che mesce al dir sue velenose bave.
     Cosí, felici sposi, amore appunto
vostr’alme unisca; unir tocca a voi stessi
quel che natura or vuol nodo congiunto.
     Vedete i lievi ancor figli, che spessi
volanvi intorno ad aspettar quel punto,
dolce per voi ma piú dolce per essi.

IX

PER LA MORTE DI FRANCESCO SAVERIO QUADRIO

[m. 21 novembre 1756.]

     Ove mori, ove visse ed ove nacque,
sparse tal lume di dottrina intorno,
che fia sempre piú chiaro assai del giorno
lo stile onde giovando ad altrui piacque.
    La bassa Invidia e ’l vulgo ignaro tacque,
che suol far onta a’ sacri vati e scorno;
poiché gli scritti suoi reser si adorno
di Pindo il lauro e le poetic’acque.
     Oh per calle onorato al tuo ben scorto,
Quadrio felice, il tuo volume fia
che te renda immortale ed altri accorto:
     e l’origin celeste ivi e sua via
gloriosa mirando, avrá conforto
l’afflitta e sconsolata Poesia.