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20 | opere drammatiche |
la soave armonia?
Ascanio. (È vero, è vero.
Piú resister non so. Se qui l’attendo,
scopro l’arcano, e al giuramento io manco.
Partasi ornai.)
Fauno. Garzone, a te non lice
qui rimaner, ché la modesta Silvia
non vorria testimon de’ suoi pensieri
un ignoto straniere. E se desio
d’ammirarla vicino, e al patrio suolo
fama portar de’ pregi suoi t’accese,
(accennando il coro de’ Pastori)
lá confuso ti cela.
Ascanio. S’adempia il tuo voler, pastor cortese. (si ritira, e si suppone confuso fra il coro. Il coro s’avanza da un lato alla volta di Aceste e di Silvia.)
SCENA IV
Ascanio, Fauno, Coro, Aceste, Silvia,
con seguito di pastorelle.
di Pallade la mente.
Sei dell’erculea gente,
saggia donzella, il fior.
Parte del Coro. I vaghi studi e Parti
son tuo diletto e vanto:
e delle Muse al canto
presti l’orecchio ancor.
Coro. Sei dell’erculea gente,
saggia donzella, il fior.