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ii - ascanio in alba | 21 |
ogni virtú piú bella:
ma la modestia è quella
che vi risplende ognor.
Coro. Hai di Diana il core,
di Pallade la mente;
sei dell’erculea gente,
saggia donzella, il fior.
Aceste. Oh generosa diva,
oh delizia de gli uomini, oh del cielo
ornamento e splendor! che piú potea
questo suol fortunato
aspettarsi da te? Qual piú ti resta,
fido popol devoto,
per la sua deitá preghiera o voto?
Ogni cosa è compiuta.
Dell’indigete Enea
la sospirata prole
vostra sará pria che tramonti il sole.
Coro. Venga de’ sommi eroi,
venga il crescente onor.
Piú non s’involi a noi:
qui lo incateni Amor.
Aceste. Di propria man la dea
a voi la donerá. Né basta ancora.
Qui novella cittá sorger vedrete
de la diva e del figlio opra sublime.
Questi poveri alberghi,
queste capanne anguste
fieno eccelsi palagi e moli auguste.
Altre dell’ampie moli
saran sacre a le Muse: altre custodi
de le prische memorie a i di venturi:
altre a i miseri asilo:
altre freno a gli audaci: altre tormento
a la progenie rea del mostro orrendo