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264 sonetti


XLV

PER I SONETTI DI CATERINA DOLFIN TIEPOLO

IN MORTE DEL PADRE

[1777]

     Che pietoso spettacolo a vedersi
la virtuosa figlia in nero manto
sopra l’urna del padre amato tanto
spargendola di lagrime e di versi!
    e co’ teneri sguardi a lei conversi
la Caritá dettarle il dolce canto:
e de la pia compagna a sé dar vanto
le Muse, e piú beate oggi tenersi!
     T’allegra, o Poesia, che la tua lira
dai giochi de la mente alfin ritorna
del core ai moti, e la virtude inspira;
     e di lauro e cipresso il monumento
grata rivesti, e ’l cener freddo adorna
che desta un cosí nobile lamento.

XLVI

PER LA FESTA DI SAN LUIGI GONZAGA

celebrata dalla Pia associazione della caritá cristiana

nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo in Milano il 31 agosto 1777.

     Grida per ogni via squallido e abbietto,
grida il Bisogno in voce fioca e bassa.
Che fa l’avaro al miserando obbietto?
Indura il cor, torce lo sguardo, e passa.
    Che fa il fastoso, se dall’aureo tetto
sovra di lui l’altero ciglio abbassa?
Dona talor, ma in si sprezzante aspetto,
che il dono suo piú sconsolato il lassa.
     In te, devoto stuol, in te discese
quella d’amor verace fiamma istessa
che prima il cor del gran Luigi accese;
     per lei, che il zelo tuo dirigge e scorge,
soccorsa sol, non avvilita e oppressa,
da’ mali suoi la povertá risorge.