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ii - ascanio in alba 29


PARTE SECONDA

SCENA I

Silvia, Coro di Pastorelle.

Star lontana non so, compagne ninfe,

da questo amico loco.
Ah qui vedrò fra poco
l’adorato mio sposo e l’alma dea,
che di sua luce pura
questi lidi beati orna e ricrea.
Ma ciel! Che veggio mai! Mirate, amiche,
come risplende intorno
di scolti marmi e di colonne eccelse
il sacro loco intorno. Ah senza fallo
questo è divin lavoro. 11 tempo e l’opra
de’ mortali non basta a tanta impresa.
Sento, sento la mano
de la propizia dea. L’origin questa
è dell’alma cittá, che a noi promisequesta
è mirabil prova
de la venuta sua. Fra pochi istanti
de le felici amanti
la piú lieta sarò. Giá dall’occaso
il sol mi guarda; e pare
piú lucido che mai scender nel mare.
Spiega il desio le piume;
vola il mio core e geme;
ma solo con la speme;
poi mi ritorna al sen.