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368 ytraduzioni


riprendon lena a formar novi accenti. —
I pianti dello sposo, a cui cotanta
tristezza opprime il cor, l’indica donna
235movon cosí, che incontro a’ mali suoi
resiste ancor per poco; e aperti i lumi,
cui giá morte estinguea, parla in tal guisa:
     — Intempestive omai, Colombo, sono
queste lagrime tue; poiché ’l mio spirto
240giá gode i rai della superna luce,
e sol ne’ doni suoi si riconforta,
che vicini ornai son. Che se vaghezza
hai tu di meritarli, a’ bassi affetti
pon freno. Al tuo gran Dio servi; e sue leggi
245intrepido eseguisci; ed opra in modo
ch’egli un giorno nel cielo i destin nostri,
la tua vittoria coronando, unisca. —
     A tal parlar, negli occhi di ciascuno
dipinta è la pietá: sol que’ di Zama
250spiran tranquilla pace. Intanto manca
il viver suo, non giá quale infocato
ferro, che immerso cigola nell’onde;
ma qual face, che priva del suo pasco,
insensibilemente va spegnendosi
255e perdesi per l’aere. In tal maniera
l’alma dell’indiana al suol s’invola,
per riunirsi in braccio al sommo Nume.
E la spoglia mortale, onde Colombo
s’avria fatto qui in terra idolo vano,
260sembra in pace gioir d’amabil sonno;
a tal che morte ne le sue sembianze
par bella altrui: e ’l pallidetto viso
immagin è de la celeste calma
onde godon gli eletti. A’ piedi suoi
265cadde l’amica Zulma, e fine impose
a sue lunghe sventure. Il popol mesto
i pietosi sospir nel sen premendo,