Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/145

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di parere che, tra due cosí opposti punti, vi sia un mezzo piú equo, piú utile e piú sicuro. L’imperio de’ saraceni diviene ognora piú illustre, e i califí, usciti della barbarie, divengono buoni, giusti, bravi, scienziati e protettori delle scienze. Frattanto l’imperio de’ greci sempre piú indebolisce, e gl’imperadori per la maggior parte lordano il trono di bassezze, di stravaganze e di sangue, finché una donna, odiosa e scelerata per la sua ambizione, gli ridona un poco dell’antica gloria. I re lombardi, fatti cristiani, dominano ereditari in Italia, e ne dividono il mezzodí co’ saraceni e co’ greci. Roma, governata da’ papi, si solleva all’indipendenza, guadagnando il popolo co’ benefici e seminando la discordia fra i principi vicini; rovina le statue degl’imperadori; decide a favore dell’usurpatore Pipino, e ottiene da’ francesi il ricco patrimonio da lor rapito in Italia. La Spagna si divide in molti regni, ed è piena di rivoluzioni e di crudeltá. In Francia i ministri comandano per gli principi deboli e ne usurpano il trono. La religion cristiana turba l’Oriente colle dissensioni delle varie sètte; e la maomettana si stabilisce. I vescovi maneggiano le corti, comandano, e puniscono i sovrani; i monaci si fanno ricchissimi. Una divozione mal intesa e le superstizioni sono lo spirito di questi tempi: nondimeno i costumi sono atroci ed orribili, cosí nel clero come ne’ laici. Carlo magno procura di far risorger le scienze in Occidente: fra i greci si corrompono vie piú, ma vi fioriscono le belle arti. Gli arabi coltivano imperfettamente le une e le altre: e «i capi d’una religione fondata sull’ignoranza ne diventano il piú forte appoggio che allora avessero nell’universo». Epoca terza. Si ristabilisce in Carlo magno l’imperio d’Occidente. Dopo una serie di principi, parte eroi, parte deboli, parte scellerati, cade la famiglia de’ Pipini e comincia il governo feudale. L’Italia è preda di molti piccoli tiranni. I papi seguitano a profittare delle altrui dissensioni; ma gli eccessi di molti di loro interrompono un poco il corso di questa politica. In mezzo alle comuni sanguinose discordie, Venezia, all’ombra della pace, rinforza il suo governo e arricchisce della sua industria. La Spagna è ancora divisa fra i mori e fra i cristiani; e questi