Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/73

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1 CONTRO IL PADRE BRANDA 67 che voi prendiate un grosso abbaglio, immaginandovi che l’eccezione de’ dotti, che voi faceste a un proposito, debba servire anche a tutti gli altri. Conveniva riportare nel secondo dialogo tutto intero il passo del primo, perché voi ed altri potesse vedere in quale circostanza voi abbiate veramente eccettuati i dotti: ma io supplirò per maggior chiarezza a ciò che voi avete lasciato. Alla diciottesima pagina adunque del primo dialogo, voi dite cosí, per bocca del Rifiorito: «Molto meno intenderete l’affettazione alla lombarda o sia alla milanese. Non parlo de’ dotti, de’ quali pur molti, la Dio mercé, abbiamo». Voi adunque volete dire a un dipresso cosí: «Molto meno intenderete ciò che i lombardi o i milanesi intendono per ’affettazione’. Non parlo giá di ciò che intendano per "affettazione’ i dotti lombardi o milanesi», ecc.; e da questo si vede che l’eccezione, che voi qui fate de’ dotti, si ferma tra’ confini dell’affettazione, e non si stende per verun modo fuori di essi fino a tutte le altre cose, che voi generalmente scriveste de’ milanesi. E, siccome seguite a dire che non dei dotti parlate, «ma di coloro, che, non altra lingua sapendo che quella, sgraziata e goffa, che appresero dalla balia» (0; cosí voi volete dire che è vostra intenzione di parlare solamente di ciò che costoro intendano per «affettazione». Voi vi ristringete adunque, per ciascuna delle due parti, al solo particolare dell’affettazione; e non abbracciate, colla vostra eccezione dei dotti, tutto ciò che voi avete detto o potevate dire in biasimo de’ milanesi. Lo stesso appunto dee dirsi di ciò che voi ponete in bocca allo Ansioso, dove egli, seguitando il discorso dell’affettazione, dice: «Sono questi, per mio avviso, di coloro, che per infingardaggine odiano egualmente tutte le lettere e le lingue piú colte e nobili», ecc. ( 2 ); perocché quivi ancora, secondo la serie del vostro ragionamento, intendete di eccettuare quel che pensino i dotti milanesi sopra l’affettazione, e di parlare unicamente di ciò che ne pensino coloro che per infingardaggine odiano (1) D. I, p. iS. (2) D. I, p. 18.