Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/92

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e a me la dirige con questa gentilissima soprascritta: «Al signor abate Giuseppe Parini, milanese di Bosisio». Di qui voi potete vedere che, se il padre Branda avesse ricevuto la mia operetta colla stessa placidezza, colla quale io ricevetti la sua e quelle de’ suoi fautori scritte contro di me; se questo benedetto religioso avesse, prima di scrivere, lasciato tornare in calma il suo animo; o se almeno, dopo avere scritto, conceduto avesse qualche di di riposo alla sua opera, non potrebbe a meno ch’ei non si fosse accorto che quel titolo di libro potea movere a riso le persone o dare indizio di malo aniino. Perciocché, quanto al potermi o no chiamar «milanese», sarebbegli risovvenuto di Cicerone (le cui opere, come precettore d’eloquenza, ei debbe avere tuttodi fra le mani), il quale, contuttocché fosse di Arpino, nondimeno chiama sempre sua patria Roma e gloriasi d’esser «romano»; di Virgilio «mantovano», ch’era da Audi; di Giovanni Boccaccio «fiorentino», ch’era da Certaldo; di Lodovico Ariosto «ferrarese», nato a Reggio; e cosí andate voi discorrendo. Avrebbe potuto risapere che Bosisio è nel ducato di Milano, nella pieve d’Incino; e finalmente avrebbe saputo che giá sono ventun anno ch’io stabilmente dimoro in cittá. Sarebbesi avveduto che con me egli offendeva tante civili e nobili persone dei nostro contado e de’ nostri municipi, le quali si gloriano di poter portare il nome della lor capitale, ed escludeva dalla biblioteca de’ milanesi scrittori tanti illustri uomini che nati sono nel nostro ducato. Quanto poi al creder di farmi arrossire pubblicando l’oscuro luogo de’ miei natali, egli è certo che troppo vilmente penserebbe il padre Branda, se, come accenna in questo titolo, fosse d’opinione che queste cose, per se medesime cosí indifferenti, possano recare onta o disonore all’uomo «spregiudicato», che non vi ha punto di cooperazione. Onta e disonore arrecano in cambio a colui che le rimprovera, si perché il fa senza ragione, si perché, ricorrendo a queste frivolezze, mostra che una mala causa abbia per le mani o, se buona, ch’ei non abbia forze né coraggio da sostenerla. Credete voi clic, se a me fosse piaciuto d’investigare l’origine e la genealogia del padre Branda, non avessi potuto trovare di che vendicarmi? Ma troppo plebeo